A Grasse, il profumo nasce dalla terra, e i fiori ne sono le prime muse. Coltivati da secoli sulle colline baciate dal sole, incarnano la bellezza fragile ed effimera della vita. Qui, la fioritura non è solo spettacolo: è arte, memoria, promessa di emozione.
Quattro regine dominano le campagne di Grasse:
La rosa centifolia, o rosa di maggio, dal profumo cipriato e dolce, raccolta a mano all’alba nel mese di maggio;
Il gelsomino grandiflorum, delicato e intenso, raccolto ogni mattina da agosto a ottobre per conservarne la potenza olfattiva;
La tuberosa, inebriante e sensuale, che offre note opulente ai profumi più sofisticati;
L’iris pallida, che deve restare per anni nel terreno prima che i suoi rizomi vengano trasformati in burro di iris, uno degli ingredienti più nobili e costosi della profumeria.
Ogni fiore richiede cure meticolose. Un’ora di ritardo può far svanire la fragranza. Per questo Grasse non si limita a coltivare: trasforma subito, in un ciclo corto che poche regioni possono ancora vantare.
Ma senza il genio umano, queste essenze resterebbero mute. Qui entra in gioco il naso.
Un naso è molto più di un profumiere. È un artista, un compositore, un poeta dell’invisibile. Dotato di una memoria olfattiva eccezionale, può riconoscere migliaia di odori, classificarli, combinarli. Trasforma le materie prime in storie, in emozioni liquide.
Diventare naso richiede anni di formazione tra scienza e sensibilità. A Grasse, scuole specializzate formano questi creatori nell’ombra, il cui lavoro è tecnico e profondamente intuitivo. Alcuni si ispirano a ricordi – una spiaggia, un giardino, un amore d’infanzia – altri a un quadro, una parola, un paesaggio. Ma tutti cercano la stessa cosa: l’accordo invisibile che commuove.
Tra i campi di fiori e gli organi dei profumi, Grasse è un teatro dove natura e spirito umano si uniscono per dar vita all’invisibile. Un’emozione. Un’impronta. Una firma.
